NJÖRÐR

Njörðr (spesso erroneamente anglicizzato in Njord o Njordr) è un dio della mitologia norrena. Appartenente alla stirpe dei Vanir, fu ricevuto come ostaggio in quella degli Æsir per siglare la pace tra le due fazioni dopo la conclusione del conflitto che le divideva. Si dice che Njörðr tornerà tra i Vanir successivamente al Ragnarök.

Dio del mare, del vento, delle perturbazioni, della fecondità e della ricchezza, elargitore di fortune e sfortune ai marinai e ai pescatori, Njörðr è il padre di Freyr e Freyja, che ebbe unendosi a sua sorella, il cui nome non ci è stato trasmesso. Questa unione incestuosa era pratica comune presso i Vanir, ma Njörðr dovette rinunciarvi, dato che tra gli Æsir non era accettata.

Njörðr divenne quindi lo sposo della gigantessa Skaði. Il dio Loki aveva causato la morte del padre di quest'ultima, il gigante Þjazi, e la figlia, decisa a vendicarlo, aveva accettato, tra le condizioni per una conciliazione, di poter sposare uno degli dèi. Avrebbe dovuto sceglierlo potendo vederne unicamente i piedi. Scelse quindi quello che li aveva più belli, pensando si trattasse di Baldr, mentre invece era Njörðr. Il matrimonio tra Njörðr e Skaði fu molto problematico: lui voleva risiedere nella sua dimora a Nóatún, sul mare, lei nella sua a Þrymheimr, tra le montagne a cacciare con il suo arco meravigliose prede. Si accordarono per trascorrere nove notti alternate tra l'una e l'altra, ma Njörðr continuava a lamentarsi degli ululati dei lupi, mentre Skaði delle strida dei gabbiani. Alla fine Skaði abbandonò Njörðr tornando sulle montagne.

Il culto di Njörðr, che si suppone sia molto antico, è attestato da una gran quantità di toponimi. Il più notevole è l'antico nome dell'isola norvegese di Tysnesøy: Njarðarlög. Probabilmente l'intera isola gli era consacrata. Njörðr veniva inoltre invocato nei giuramenti, insieme a Odin e Freyr.

Njörðr era imprevedibile e bizzoso nel dispensare i suoi favori e quindi poteva in un battibaleno vanificare il lungo lavoro di pescatori; ma al "signore delle navi" spettava il compito, altrettanto gravoso, di accompagnare per l'ultimo tragitto, l'imbarcazione bara.

 

>>Æsir e Vanir<<